Gaetano Miccichè

Rassegna stampa 2020

Messina: «Con Ubi gestiamo un trilione di euro»

  - Corriere della Sera

Sarà l’attuale presidente di Banca Imi Gaetano Miccichè a guidare Ubi Banca nel periodo di traghettamento all’interno di Intesa. La conferma è arrivata ieri dall’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina in occasione della presentazione della semestrale 2020 del gruppo. «Una figura di grande prestigio con cui collaboro da tanti anni e verso cui ho massima fiducia», ha spiegato.

«Con tutto il rispetto per le decisioni che deve prendere il cda di Ubi - ha osservato Messina - credo che questo possa avvenire nei prossimi giorni perché è giusto che Ubi abbia un ad che la guidi, che la gente di Ubi veda un capo molto legato all’ad di Intesa Sanpaolo, visto il mio impegno ad accoglierli nel gruppo». La semestrale fotografa un gruppo florido e solido che, nei primi sei mesi del 2020 e in piena emergenza Covid, ha realizzato un utile netto di 2,6 miliardi di euro, ovvero quasi l’86% dell’intero obiettivo del 2020. I ricavi del gruppo mostrano una notevole resilienza, il risparmio cresce nel secondo trimestre, continua il calo dei costi.

«Il nostro livello di efficienza operativa è tra più elevati a livello europeo», ha sottolineato Messina. Al centro dell’incontro, non poteva essere altrimenti, l’operazione Ubi. «Oggi si apre un nuovo capitolo nella storia del nostro gruppo - ha detto Messina - La scorsa settimana, nel pieno rispetto dei tempi annunciati, abbiamo concluso con successo la nostra offerta rivolta agli azionisti di Ubi. Il 90% degli azionisti (in termini di capitale) ha deciso di far parte di Intesa Sanpaolo: una scelta che per noi è motivo di orgoglio. Intesa Sanpaolo e Ubi hanno modelli di business simili, con culture e valori aziendali condivisi. Insieme, possiamo rafforzare un gruppo campione nazionale e leader a livello europeo, forte di oltre 1,1 trilioni di euro che gli italiani ci affidano. Insieme siamo più forti e insieme abbiamo un maggiore potenziale di crescita».

Una banca, ha ricordato l’ad, che a livello europeo diventa seconda per capitalizzazione, sesta per risultato operativo e ottava per totale attivo. I prossimi mesi serviranno a definire i passaggi della fusione e nel 2021, quando lo scenario macroeconomico sarà più chiaro, verrà fornito al mercato un Piano d’impresa dettagliato. Messina risponde alle domande, si sofferma sull’opas, «che non poteva essere fatta diversamente e che evidentemente metteva in conto resistenze e rilanci», osserva che «mai ho fatto commenti negativi nei confronti del management di Ubi», ma mostra più interesse per il futuro. Sottolinea più volte il suo essere cresciuto nella banca e con la banca, di avere profondo rispetto per gli interlocutori sindacali, di essere convinto che il ruolo da protagonista potrà esserci con il contributo di tutti. Certo, l’integrazione porterà necessariamente alla semplificazione delle componenti del gruppo, a una razionalizzazione, ma questo «nel pieno rispetto delle persone che operano».

Il nuovo gruppo guarda all’Europa ma è anche e soprattutto «banca dei territori»: «Già ora siamo strutturati in questo modo». E così sarà anche in futuro, valorizzando le migliori eccellenze del territorio: «Riconoscere e valorizzare talenti, dando loro la possibilità di contribuire al successo comune, è la formula vincente. I nostri nuovi colleghi in arrivo da Ubi possono contare su questi tratti distintivi. Sin da ora, accogliere nel gruppo i nostri nuovi colleghi provenienti da UBI rappresenta una priorità assoluta di Intesa Sanpaolo e mia personale». L’opas è finita, ha avuto successo, e ora il gruppo è unico.

Thomas Bendinelli


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