Gaetano Miccichè

Rassegna stampa 2015

Intesa Sanpaolo sbarca in Turchia «È il made in Italy del credito»

  - Giorno - Carlino - Nazione

Intesa Sanpaolo sbarca in Turchia «È il made in Italy del credito» In poco tempo è già diventata un punto di riferimento per le imprese.

C'è anche un made in Italy del credito da esportare. Intesa Sanpaolo ci crede e ha portato il modello italiano di banca per l'impresa in Turchia, avviando una filiale corporate snella, ma agguerrita e incisiva, che in pochi mesi ha già realizzato utili e si è posta come punto di riferimento sul Bosforo. 300 milioni di dollari di dotazione iniziale, 27 professionisti di cui tre italiani e il resto turchi («di altissima qualità»), e numerosi dossier già aperti.

La filiale turca di Intesa è approdata pochi mesi fa e ora in piena operatività ha affiancato imprese italiane che stanno investendo in Turchia. Ma dal Bosforo ha aperto altri dossier relativi ad aziende turche interessate a investire in Italia. Fiat, Astaldi, Ferrero, Danieli sono alcuni dei nomi italiani clienti di Intesa in Turchia. Così come Daimler, Shell, Vodafone, Coca-Cola sono alcuni clienti esteri che vi si sono appoggiati. Ma sono le grandi opportunità di un paese in crescita che aprono spazi all'intera economia italiana. «Il programma di sviluppo infrastrutturale della Turchia è impressionante», dice Gaetano Micciché, direttore generale Corporate e investment banking.

In effetti il governo vuole portare la rete ferroviaria ad alta velocità dagli attuali 888 chilometri a 10.000, punta a triplicare la rete autostradale e aumentare la capacità degli aeroporti da 165 milioni a 400 milioni di passeggeri entro i1 2023. «Quando sento parlare di investimenti infrastrutturale così mi sale l'adrenalina», azzarda Miccichè, disegnando per Intesa il ruolo di veicolo del made in Italy.

«QUESTO programma infrastrutturale — afferma — non deve essere solo un'opportunità che sfrutta Intesa. La nostra banca deve diventare un collegamento fra queste opportunità e il sistema Italia. Sace può aiutare a garantire parte degli investimenti, è una grande opportunità che può portare l'Italia a raddoppiare la sua quota di mercato in Turchia». Quota che oggi rappresenta il 6,5% di esportazioni nel paese, collocando l'Italia al terzo posto fra gli esportatori dopo Cina e Germania, ma fra i primi posti per i beni di lusso, per i mobili, il tessile e la componentistica meccanica. L'interesse è ovviamente reciproco: vista dall'Italia, la Turchia è il terzo paese di sbocco per l'export italiano. Il 16,2% dei mobili importati in Turchia sono italiani e il mercato dei prodotti di alta qualità vale in Turchia 50 miliarOdi di dollari.

«ANCHE NOI siamo un pezzo del made in Italy nel mondo», commenta Marcello Sala, vice presidente esecutivo del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo. «Il nostro modo di fare banca — dice —, attento all'economia reale e al finanziamento alle aziende e alle famiglie, lo portiamo in giro nel mondo. Del resto, se vogliamo portare l'Italia all'estero noi stessi dobbiamo essere internazionali. In Turchia la nostra filiale era in profitto dal primo giorno e ha subito generato utili. L'aspettativa di una banca italiana era talmente forte che molti clienti sono venuti naturalmente da noi». 

DI FRONTE a un programma ambizioso di trasformazione del paese e alla necessità di importare know how dall'estero, si è aperta in Turchia anche una importante finestra di opportunità per il sistema delle multiutility italiane, come sottolinea Micciché: «Abbiamo quattro eccellenze in questo settore in Italia: Iren, A2A, Acea ed Hera. Queste aziende sono di fatto public company, negli ultimi 10 anni si sono riorganizzate e hanno un know how che dobbiamo esportare in paesi come la Turchia. Il nostro compito sarà proporre loro aumenti di capitale e altri strumenti finalizzati all'acquisizione di realtà turche. E un progetto che avvieremo al più presto». «La Turchia ha il ruolo di hub per l'intera regione e per tutti i paesi turcomanni», spiega Micciché. Un ponte sulla via della seta, quindi. Non a caso la filiale di Istanbul ha appena concluso un'operazione in Azerbaijan.

Nessuna prospettiva per ora di sbarcare in Tuchia con il retail e gli sportelli (a differenza dell'Egitto dove con una controllata Intesa dispone di 200 filiali ed è la prima banca retail del paese), ma focus soprattutto sulle imprese. Non solo italiane o straniere, ma anche turche che trovano in Intesa Sanpaolo prodotti e strumenti più strutturati per un mercato globale.


< torna all'elenco