Rassegna stampa 2015
Intesa Sanpaolo apre a Istanbul e mette nel mirino il piano turco per strade e ferrovie - Intesa gioca la carta Turchia
Mentre si infiamma il dibattito politico sull'opportunità dell'ingresso della Turchia nell'Unione Europea, Intesa Sanpaolo prepara la sua cavalcata nel Paese euroasiatico. E lo fa da un lato proponendosi alle imprese italiane e straniere come ponte per fare business in Turchia, dall'altro guardando soprattutto al settore delle infrastrutture, in cui il gruppo bancario italiano intende giocare un ruolo da protagonista.
«II perno di questa strategia è l'apertura a Istanbul di una filiale corporate, attraverso la quale ci prefiggiamo di seguire più da vicino il mercato turco», ha spiegato Gaetano Miccichè, direttore generale e responsabile della divisione corporate and investment banking di Intesa Sanpaolo e vicepresidente di Banca Imi, nel corso di un incontro a Istanbul. La filiale, partita con una trentina di dipendenti e con una dotazione iniziale di 300 milioni di dollari, ha sede in un Paese che, benché abbia rallentato la crescita rispetto ai tassi d'espansione economica monstre registrati nel 2008, prevede comunque un incremento del prodotto interno lordo del 4% per il 2016 (secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale rielaborati da Intesa Sanpaolo). La scelta di entrare nella partita delle infrastrutture è strategica.
Nel 2013 il governo turco ha infatti messo a punto un piano ambizioso finalizzato alla modernizzazione del Paese. Nei prossimi anni la Turchia intende far crescere le linee ferroviarie ad alta velocità dagli attuali 888 chilometri a 10 mila chilometri. Tra gli obiettivi dell'esecutivo guidato dal premier Ahmet Davutoglu c'è anche l'ampliamento della rete autostradale di 5 mila chilometri. Discorso simile per gli aeroporti, che entro il 2023 dovranno raggiungere una capacità pari a 400 milioni di passeggeri serviti ogni anno rispetto agli attuali 165 milioni attuali.
Dal canto suo Intesa Sanpaolo è già attiva nel segmento degli aeroporti in Turchia, visto che è coinvolta nella ristrutturazione del secondo aeroporto del Paese, il Sabiha-Gokcen di Istanbul, e ha numerosi ulteriori dossier sul tavolo. L'intenzione del top management della banca è concentrarsi su autostrade e rete ferroviaria, mentre il prossimo passo sarà la modernizzazione degli ospedali (progetto caro al governo turco per fare del Paese un hub sanitario per tutto il Medio-riente).
«II project financing sarà al centro della nostra attività in Turchia», spiega Miccicchè. «L'ambizione di Intesa è diventare un trait d'union tra le esigenze infrastrutturali del Paese e il sistema imprenditoriale italiano che mostra delle eccellenze nel campo della progettazione e della costruzione». D'altronde la Ca' de Sass lavora già con grandi clienti come Impregilo, Maire Tecnimont e Pizzarotti. «La banca ha la struttura finanziaria giusta per fare operazioni di questo tipo e deve fare da apripista per l'impresa italiana in Turchia», ha aggiunto il top manager di Intesa. La divisione corporate di Intesa, di concerto con la piattaforma prodotto di Banca Imi, servirà le imprese tramite operazioni di finanza ordinaria (dalle lettere di cambio al finanziamento per l'acquisto dei macchinari) e straordinaria supportando le società nell'accesso al mercato dei capitali.
DA ISTANBUL CLAUDIA CERVINI