Gaetano Miccichè

Rassegna stampa 2014

Telecom, il timone a Minucci. "Sarò una garanzia per tutti"

  - Nazione - Carlino - Giorno

Milano - Aldo Minucci è il nuovo presidente di Telecom Italia: «Sarò presidente per tre mesi con un ruolo di garanzia per tutti», ha detto ieri sera il manager al termine di un consiglio fiume, chiamato ad esaminare i risultati dei due gruppi di lavoro, quello per l'analisi comparativa della governance e quello per la definizione di un regolamento in vista di un'eventuale vendita della controllata carioca Tim Brasil. Approvata dal consiglio la procedura rafforzata per l'eventuale cessione di Tim Brasil: si applicherà anche ad eventuali operazioni su asset o rami d'azienda per un valore superiore a 2 miliardi di euro. La procedura renderà più difficile la vendita, che ha sollevato numerose polemiche per via del conflitto di interessi dei soci spagnoli. Telefonica, infatti, oltre a essere azionista di Telecom Italia, possiede controllate in Brasile, concorrenti della stessa Tim Brasil. Sul fronte della corporate governance, la decisione finale, ha spiegato il consigliere Jean-Paul Fitoussi, «è rimandata al 27 febbraio». La società, in una nota emessa su richiesta della Consob, aveva affermato che il Cda non avrebbe proceduto ad «alcuna proposta di modifica statutaria», e ha ricordato che eventuali conflitti di interessi su questo tema «è a carico del singolo» consigliere, «e non della società e del plenum del consiglio». In pratica, sulla governance, si dovrebbe procedere all'approvazione di linee guida, sulla base dell'analisi comparata commissionata dal Cda del 16 gennaio, che verranno poi poste all'attenzione di una consiglio che dovrebbe riunirsi il 27 febbraio. Sul tema si era pronunciata, su richiesta della Consob, anche Telco, la scatola che controlla il 22,4% di Telecom, che ha affermato che nel Cda della holding del quattro febbraio non è stata «assunta alcuna deliberazione in merito a ipotesi di modifica della corporate governance», ma soprattutto ha smentito di «aver mai preso in considerazione nè affrontato il tema relativo agli effetti sulla vigenza del patto parasociale» nel caso di «eventuali modifiche allo statuto di Telecom riguardanti le modalità di elezione del Cda». Difficile però ipotizzare modifiche statutarie prima dell'assemblea di aprile. Come, d'altra parte, ha sostenuto il consigliere Tarak Ben Ammar all'uscita del Cda del 16 gennaio e come ha ribadito ieri Gaetano Miccichè: «Credo che sia abbastanza probabile che si arrivi alla prossima assemblea con l'attuale governance. È opportuno affidare all'assemblea, che è la casa degli azionisti, questa decisione». A tagliare la testa al toro, in un certo senso, ci hanno pensato Fossati e Asati, che hanno proposto una conferma del Cda a 11 membri, corrispondente alla composizione attuale dopo le defezioni degli ultimi mesi, e con la stessa ripartizione dei 4/5 dei posti riservati alla lista di maggioranza (8 membri, tra cui l'ad), con gli azionisti di minoranza che si spartirebbero i restanti 3 membri, tra cui far emergere la figura del presidente.

Elena Comelli


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