Gaetano Miccichè

Rassegna stampa 2014

Telecom: governance in cda ma non si parla di modifiche

  - ANSA

Milano - Quale governance e quali procedure mettono al riparo dai conflitti di interesse? È la domanda a cui domani il cda di Telecom Italia cercherà di dare una risposta sulla base dei risultati che porteranno due gruppi di lavoro, quello che ha preparato il regolamento per gestire un'eventuale vendita della controllata brasiliana e quello che ha elaborato un benchmark tra le best practice di governo societario. Ma non ci sarà nessuna proposta di modifica alla governance domani sul tavolo del cda di Telecom. Lo chiarisce la società rispondendo alla Consob. La Commissione ha puntato il suo faro e ha chiesto a Telco se le modifiche allo statuto possano avere effetti sul suo patto mentre alla società ha domandato le sue valutazioni sull'esistenza di interessi particolari tra gli amministratori espressione della holding sul tema governance. Sono i singoli, in base al codice civile, ad avere la responsabilità di dichiarare i loro interessi e non la società ma, assicura Telecom a Consob, ugualmente sarà fatto un “puntuale richiamo all' ottemperanza della legge in riunione, anche con riferimento al patto” quando si parlerà di governance.
Intanto in Borsa, sulle attese di una ripartenza del risiko delle tlc in Italia, il titolo ha guadagnato l'1,86% consolidandosi a 0,82 euro. I protagonisti sarebbero sempre Wind e H3G, con i coreani nella parte del “leone” che però non commentano i rumors di mercato che li vorrebbero in discussione per la maggioranza della controllata italiana di Vimpelcom. “Il consolidamento eventuale dovrebbe fornire una chiara accelerazione al risanamento del mercato – commenta Equita sottolineando che Telecom ne beneficerebbe - Calcoliamo che Tim abbia perso 2 miliardi di vendite negli ultimi 3 anni e che la parte dominante di tale perdita derivi dall' eccessivo tasso di competizione”. Kepler invece, nel consigliare di comprare, guarda all' evoluzione della governance, “sempre più indipendente e questo alza il prezzo da pagare per TIM Brasil, anche se la visibilità su un'offerta a significativo premio nel 2014, a nostro avviso e' bassa'' commenta l'analista. Se domani il cda darà il suo via libera verrà avviato il percorso di modifica della governance e gli indipendenti, secondo indiscrezioni di stampa, avrebbero già una loro proposta che modificherebbe, avvicinandosi al sistema proporzionale, il voto di lista. Telco, su richiesta di Consob dopo le indiscrezioni circolate a valle del cda che si è riunito il 4 febbraio, chiarisce di “non aver assunto alcuna deliberazione in merito ad ipotesi di modifica della corporate governance di Telecom e non aver mai preso in considerazione gli effetti sul patto” di eventuali modifiche allo Statuto di Telecom. La holding che controlla il 22,4% di Telecom e che riunisce i grandi soci, Telefonica, Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo, e nomina i 4/5 dei consiglieri sarebbe  orientata a non modificare lo status quo ma è anche vero che Cesar Alierta e Julio Linares hanno lasciato di loro iniziativa la poltrona proprio per evitare i sospetti di conflitto di interesse e i soci italiani, che si avviano all' uscita, potrebbero decidere di non candidare più i loro uomini forti, Renato Pagliaro, Gabriele Galateri o Gaetano Miccichè. “Credo che siamo fuori tempo” commenta lo stesso direttore generale di Intesa Sanpaolo spiegando che “Telco presenterà una lista tra fine marzo e aprile quando ci sarà l'assemblea. Credo che nessuno di noi abbia preso decisioni”. A complicare la situazione e a far immaginare che nulla cambierà nel breve, è lo stallo in cui si trova il riassetto di Telco, dopo l'imposizione del Cade, l'antitrust brasiliano a Telefonica di diluirsi sul mercato di telefonia mobile latinoamericano. Ma non solo: “penso sia abbastanza probabile che si arrivi alla prossima assemblea con l'attuale governance” ha detto Miccichè, secondo cui “è sbagliato fare modifiche alla fine di un mandato. E' opportuno affidare all' assemblea queste decisioni”.
 


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