Gaetano Miccichè

Rassegna stampa 2014

Il riassetto delle tlc riaccende i mercati. Brilla Telecom

  - Il Piccolo

Milano - In attesa di novità dal fronte societario, sono soprattutto le mosse dei concorrenti a incidere sull'andamento borsistico di Telecom Italia, che ieri ha chiuso la seduta di Piazza Affari in rialzo dell'1,8%, a fronte di un ben più modesto +0,26% fatto registrare dal Ftse Mib. Quest'oggi si riunirà il Cda chiamato in primo luogo ad analizzare le eventuali modifiche sulla governance. Intanto ieri Telco (la cassaforte finanziaria che controlla la società con il 22,4% del capitale) ha fatto sapere di non aver "assunto alcuna deliberazione in merito ad ipotesi di modifica della corporate governance di Telecom" e di non aver "preso in considerazione gli effetti sul patto" di eventuali modifiche allo statuto della compagnia telefonica. Una precisazione arrivata in risposta alla richiesta di chiarimenti formulata dalla Consob. Gaetano Miccichè, direttore generale di Intesa Sanpaolo e membro del consiglio di amministrazione di Telecom Italia, si è spinto anche oltre: «Credo che sia abbastanza probabile che si arrivi alla prossima assemblea con l'attuale governance». Telecom, in una risposta alla Consob, ieri ha precisato che «se i consiglieri espressione di Telco hanno un particolare interesse alle modifiche statutarie dovranno dichiararlo loro stessi». In sostanza il conflitto di interessi è responsabilità dei singoli. La battaglia di posizionamento ha registrato novità anche sul fronte dell'Asati (l'associazione che riunisce i piccoli azionisti di Telecom Italia): «Ritenendo ormai impossibile andare a votare» all'assemblea di aprile «nelle condizioni attuali senza alcuna modifica», spiega in una nota l'associazione, «qualora i consiglieri non riescano a convergere sulla proposta fatta in precedenza (vale a dire un Cda a 15 membri con 7 posti per gli azionisti di minoranza), il prossimo board «potrebbe essere composto anche da 11 consiglieri, 8 scelti dalla maggioranza e 3 dalle minoranze, ma tutti realmente e veramente indipendenti, a eccezione dell'ad scelto dall'azionista di controllo». Il rialzo a Piazza Affari di Telecom Italia si spiega, invece, alla luce delle voci di un rimescolamento nel mercato italiano delle telecomunicazioni. In particolare, sta prendendo corpo l'ipotesi di una fusione tra Wind e H3G, che porterebbe a tre gli operatori di telefonia mobile nel nostro Paese (con Tim e Vodafone), di fatto offrendo nuovi spazi sul fronte dei margini ai player del settore. A questo proposito è utile dare uno sguardo a un report di Equita, che calcola in non meno di 2 miliardi il calo dei guadagni di Tim negli ultimi tre anni, con la causa principale che sarebbe da rinvenirsi proprio "nell'eccessivo tasso di competizione". A sostenere il titolo ha contribuito un report di Kepler Cheuvrewx, che ha inserito Telecom Italia nella propria "selected list" di Piazza Affari, con rating confermato a "buy" e prezzo obiettivo alzato da 0,84 a 1 euro. «A nostro parere un break-up di Tim Brasil rappresenta un esito ragionevole, in quanto il bilancio di Telecom ha poca flessibilità per sostenere il posizionamento in Italia e in Brasile e la struttura dell'azionariato di Telco non è sostenibile», scrivono gli analisti. «Le sinergie associate al consolidamento nel mercato mobile brasiliano sarebbero significative e consentirebbero a Telecom di vendere (Tim Brasil) a multipli alti».

Luigi Dell'Olio


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