Gaetano Miccichè

Rassegna stampa 2014

Il fondo Blackstone veste Versace e acquista il 20%

  - Il Messaggero

Roma - L'ambizione di andare in Borsa entro 3-5 anni rimane eccome per la famiglia Versace. Anzi è più che mai «rafforzata» ora che può giocare con forza la carta dello sviluppo all'estero. Ma era cruciale in vista dell'operazione mettere prima a posto un tassello indispensabile: l'alleanza con un partner finanziario. E l'affondo del colosso Usa Blackstone con tutta la sua forza di fuoco era proprio quello che ci voleva. Il big Usa guidato da Stephen Allen Schwarzman (che ha battuto le ambizioni di Ccmp e Investcorp) è disposto a mettere ben 210 milioni di euro per assicurarsi il 20% della Gianni Versace spa. Una fiche che valorizza l'intera società oltre un miliardo (13 volte l'Ebitda atteso nel 2014, a sconto rispetto ai multipli, pari a 15,4, di società del lusso comparabili, come Moncler, Salvatore Ferragamo, Brunello Cucinelli, Prada e Tod's).

BARRA VERSO L'ESTERO
È l'ennesimo capitolo dei marchi made in Italy che volano all'estero? Per la verità questa volta le condizioni sono un po' diverse. E la famiglia Versace ci tiene molto a sottolinearlo. Perché accanto ai 60 milioni di euro che Balckstone verserà alla Givi, la holding di famiglia controllata da Santo Donatella e Allegra, oltre il doppio finiranno nelle casse della società, visto che il fondo sottoscriverà un aumento di capitale da 150 milioni. Il che vuol dire semplicemente che il gruppo della Medusa avrà le munizioni per puntare sullo sviluppo. A partire da quello negli Stati Uniti di Blackstone. Ma anche «in Sudamerica, in Australia e in Russia», sottolinea Gaetano Miccichè, direttore generale di Intesa Sanpaolo e amministratore delegato di Banca Imi, che ha assistito Versace nell'operazione insieme a Goldman Sachs (Lazard per Blackstone).

LA DIFESA DELL'INDIPENDENZA
Quanto alla rotta da seguire, saranno sempre i Versace a guidare. Non a caso la società non ha cercato un'alleanza con un altro gruppo del lusso o con un fondo più attivo che avrebbe potuto interferire con la gestione, ha spiegato l'amministratore delegato, Gian Giacomo Ferraris. E non a caso la famiglia rimarrà nel cuore della società senza cambiare di una virgola la governance, se non con l'ingresso in Cda di un consigliere del fondo Usa. Così Donatella, sorella del fondatore, Gianni, ucciso nella sua villa a Miami nel 1997, rimarrà direttore creativo accanto a Santo, il presidente (Mentre Allegra, figlia di Donatella, controlla il 50% della società e siede in Cda). Da ora in poi Versace potrà investire nella rete di negozi sui mercati esistenti e su quelli emergenti, inclusi Turchia, Corea e Giappone con l'obiettivo di portare a 200 da 137 i punti vendita di proprietà diretta nel giro di tre anni. Ma nella road map dei prossimi anni c'è l'ulteriore sviluppo del portafoglio di marchi del gruppo, in particolare Versus Versace, il focus sugli accessori e lo slancio all'e-commerce. Una via per spingere ancora di più sui conti della società fondata nel '78, che prevede di archiviare il 2013 con un Ebitda di almeno 69 milioni, pari ad un incremento di oltre il 50%. Quanto ai ricavi sono previsti in salita del 18% (a 480 milioni). E se tutto andrà secondo i piani è un nuovo punto di partenza per il gruppo Versace. A patto però che insieme alla spinta finanziaria arrivi anche una modernizzazione del marchio, fa notare qualche analista. E Blackrock potrebbe non avere la forza per spingere in questa direzione, con solo il 20%.

Roberta Amoruso
 


< torna all'elenco