Rassegna stampa 2014
Alitalia, frenata sull'intesa con Etihad
Roma - Frenata improvvisa nell'alleanza tra Etihad Airways e Alitalia. È rimandato l'annuncio della fine della due diligence sui conti della compagnia italiana e della firma di una lettera d'intenti che dovrebbe aprire la strada al negoziato finale tra i due vettori per arrivare all'ingresso di Etihad con il 40% in Alitalia, con versamento di circa 300 milioni di euro.
Contrariamente alle previsioni, ieri non è stato firmato alcun accordo preliminare. Anche ieri «ci sono stati contatti ma niente di definitivo», ha riferito una fonte autorevole che segue la partita. Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, da Abu Dhabi una proposta è arrivata, ma da parte italiana non è giudicata immediatamente accettabile. C'è da aspettarsi che su alcune clausole il confronto richieda tempi aggiuntivi.
Era già emerso nei giorni scorsi che gli arabi porrebbero condizioni dure nella proposta di lettera d'intenti, sia sul lato della riduzione dei costi industriali (e questo potrebbe comportare ulteriori tagli dell'organico) sia sulla ristrutturazione del debito di Alitalia, una sforbiciata di 400 milioni. Richiesta che ha sempre visto una decisa opposizione di Intesa Sanpaolo, azionista numero uno di Alitalia con il 20,59% e principale creditore, sia delle altre banche, Unicredit, Mps, Popolare di Sondrio.
In silenzio ieri gli esternatori che avevano preannunciato una svolta nel negoziato, sia il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, che mercoledì ha annunciato «la conclusione del lavoro fatto in questi mesi» entro «questa settimana», sia il direttore generale di Intesa, Gaetano Miccichè, che avant'ieri ha detto: «Credo che domani arrivi l'offerta di Etihad». Al lavoro nella sede di Fiumicino l'amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, non ha fatto trapelare commenti.
Per capire la complessità del percorso va ricordato che, secondo l'annuncio congiunto fatto il 2 febbraio dai due a.d., Del Torchio e James Hogan, la due diligence avrebbe dovuto concludersi entro 30 giorni, cioè il 4 marzo. Quindi il 3 marzo l'a.d. di Etihad ha detto che l'esame del dossier Alitalia si sarebbe concluso entro marzo e ha puntualizzato che le probabilità di un ingresso nel capitale di Alitalia erano «il 50%». Anche in passato – ha aggiunto Hogan – «sono state avviate due diligence con altre compagnie che poi abbiamo abbandonato».
Dichiarazioni che si inquadrano nella tattica di abili negoziatori, per tenere sulla corda la controparte. Nella partita è entrato il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, accreditato di ottimi rapporti ad Abu Dhabi, come «facilitatore» dei rapporti con il governo degli Emirati Arabi Uniti, secondo Del Torchio.
Adesso, a 60 giorni dall'annuncio dell'avvio di una due diligence che doveva durare 30 giorni, si è ancora in attesa dell'annuncio della conclusione. Intanto la disponibilità di cassa dell'Alitalia si sta esaurendo.
Gianni Dragoni