Gaetano Miccichè

Rassegna stampa 2014

Air France: pronti a investire in Alitalia

  - Il Sole 24 Ore

ROMA - Vengo anch'io. Air France-Klm dice che «per certi versi» un eventuale investimento di Etihad in Alitalia rafforzerebbe la possibilità che il gruppo franco-olandese investa ancora nella compagnia italiana. Lo ha detto l'amministratore delegato, Alexandre de Juniac, al Financial Times online. Il dirigente francese afferma che la compagnia potrebbe «considerare in maniera positiva» un investimento nell'Alitalia ma le condizioni poste da tempo, in particolare l'abbattimento o ristrutturazione dei debiti finanziari, vanno soddisfatte «rigidamente». A cambiare le cose potrebbe essere il fatto che le condizioni indicate ora dalla compagnia degli Emirati Arabi Uniti, lo ricorda anche il quotidiano britannico, sono simili a quelle poste da Parigi. Per attirare gli arabi l'Alitalia e i suoi grandi azionisti hanno concesso a Etihad anche l'accesso ai dati sui conti di Alitalia, con la due diligence. Ai francesi questo era stato precluso e, anche per questo motivo, Air France-Klm non ha sottoscritto la ricapitalizzazione di 300 milioni di euro. Così la sua partecipazione azionaria si è ridotta dal 25 % al 5% circa. Ma i francesi seguono con attenzione la partita, del resto Parigi ha accordi commerciali con Etihad e si ritiene che le mosse di Abu Dhabi non avvengano all'insaputa di Air France-Klm. Il debito finanziario di Alitalia è stimato in circa un miliardo. Tuttavia la situazione patrimoniale consolidata presentata all'assemblea dei soci di ottobre indicava debiti totali per 2.537 milioni, al lordo di crediti per 588 milioni. Come dire quasi due miliardi di debiti al netto dei crediti. Di quei debiti, 813,49 milioni erano verso banche, 201,98 verso «altri finanziatori», 97,54 milioni le obbligazioni convertibili (oggi in larga parte trasformate in capitale). Altre voci pesanti erano 785,8 milioni di debiti verso fornitori, 485,57 milioni di biglietti prepagati e 82,8 milioni di «debiti diversi». Uno dei punti più delicati della trattativa con Etihad riguarda proprio i debiti di Alitalia. Le banche sono contrarie a ristrutturare l'esposizione. Il direttore generale di Intesa Sanpaolo, Gaetano Miccichè, ha cercato di eludere il problema dicendo: «Il taglio del debito? Non mi risulta, assolutamente no». Gli uomini di Etihad ieri erano presenti in forze nella sede di Alitalia. La trattativa tra gli emiratini e Alitalia deve concludersi entro il 4 marzo. L'altra questione da risolvere è la riduzione del costo del personale, obiettivo dell'Alitalia è risparmiare 128 milioni l'anno. I sindacati giudicano troppo alta la cigs proposta per i dipendenti degli uffici, che va da 8-10 giorni al mese di cigs per la sede centrale fino a 16 giorni al mese per gli impiegati di aree cui inizialmente Alitalia voleva applicare la cassa a zero ore, proposta poi ritirata. Per il personale di scalo e l'area tecnica la cigs proposta è di 4-5 giorni al mese. Al termine della riunione di ieri con Alitalia il segretario nazionale del trasporto aereo Uiltrasporti, Marco Veneziani, ha dichiarato: «Per i dipendenti degli uffici la cigs a rotazione è troppo alta. Abbiamo sollecitato l'azienda ad iniziare immediatamente una riqualificazione e una ricollocazione del personale in altri ruoli per abbassare i giorni della cassa integrazione. Al personale di terra non dovrà essere tolto nemmeno un euro». In merito all'ipotesi che con Etihad Alitalia rafforzerebbe i voli internazionali da Linate, mentre verrebbero ridotte le frequenze su Roma, un portavoce di Lufthansa ha detto che il vettore tedesco potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di «incrementare l'impegno su Malpensa».

G.D.


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