Gaetano Miccichè

Rassegna stampa 2013

Per Alitalia comincia il volo più lungo

  - Avvenire

La vera partita di Alitalia è cominciata ieri. Dopo la lunga notte dell'assemblea dei soci che in una maratona di dieci ore, ha votato all'unanimità il via libera all'aumento di capitale fino a 3 00 milioni di euro fissando - secondo indiscrezioni-il valore della compagnia a 50 milioni. I soci avranno trenta giorni da oggi per sottoscrivere le azioni di nuova emissione. Poi si aprirà un altro round con quelle che resteranno inoptate. E qui entreranno in campo le "stampelle" pubbliche e bancarie: «Subordinatamente all'approvazione dei propri organi deliberanti - si legge nel documento dell'azienda- è previsto che Poste Italiane garantisca la sottoscrizione di complessivi 75 milioni di euro dell'aumento di capitale rimasti eventualmente inoptati e Intesa Sanpaolo e Unicredit, garantiscano la sottoscrizione di massimi 100 milioni di euro dell'eventuale ulteriore inoptato». Al contempo il Cda di Alitalia, in vista del mutamento dell'assetto proprietario, ha rassegnato «irrevocabili dimissioni» con effetto dalla data dell'assemblea «che sarà convocata subito dopo l'esecuzione dell'aumento di capitale».

Quello che Alitalia ha davanti è insomma un mese decisivo. E se la compagnia continuerà a volare, forte di queste garanzie economiche, gli azionisti sono tutti attesi al check-in. Con quanti bagagli e quanto pesanti, lo vedremo. Un dubbio che vale per i nostri capitani coraggiosi che hanno preso in mani Alitalia cinque anni fa e oggi si ritrovano con una compagnia che ha accumulato oltre un miliardo di debiti (all'assemblea di ieri pare non ci fossero i rappresentanti dei gruppi Gavio, Riva, Fonsai e Toto), e il partner internazionale Air France-Klm che con il suo 25% è il candidato naturale, per dirla con Gaetano Miccichè, il Dg di Intesa SanPaolo (che ieri ha deliberato l'aumento di capitale per un importo pari a 26 milioni e 50 milioni per l'eventuale inoptato residuo), a guidare la nostra ex compagnia di bandiera. La possibilità di una partecipazione di Air France-Klm all'aumento di capitale di Alitalia è «al 50%», dice una fonte all'agenzia Reuters. Per fugare i dubbi dei francesi, l'Ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi, è volato a Parigi e ha incontrato il presidente di Air France-Klm, Alexandre De Juniac. Dalle indiscrezioni c'è stata «una profonda intesa sulle possibilità di sinergie industriali del gruppo». Un nuovo incontro si terrà prossimamente a Roma, a dimostrazione di un dialogo aperto che continua.

Ma non mancano le voci critiche. Della Cisl, per esempio, che insiste sul no ad Air France: «I francesi non vanno bene, perché lo hanno detto loro di non volere nuove tratte e nuovi aerei... Noi, con il quinto bacino di traffico passeggeri e merci del mondo non possiamo essere la Cenerentola». L'altro fronte fortemente critico è quello europeo sugli aiuti di Stato, dopo la bordata lanciata da British Airways («Intervenga l'Ue»). Anche se restano in stand-by altri colossi, come Lufthansa: «Al momento non intende protestare formalmente con la commissione europea». Caute le reazioni a Bruxelles: «II semplice fatto che una misura in favore di un’impresa venga da un’impresa pubblica e non da uno Stato, non esclude che si possa trattare di un aiuto di Stato», ha detto Antoine Colombani, portavoce Ue alla concorrenza sottolineando che «l'elemento chiave per stabilire se c'è un aiuto di Stato è verificare se l'entità pubblica interviene come lo farebbe un investitore privato secondo il principio dell'investitore in un'economia di mercato. In questo caso non c'è aiuto di Stato». Il governo compatto esclude che siamo di fronte ad aiuti: lo hanno ribadito i ministri Lupi e Zanonato. E ieri il ministro Saccomanni, ha argomentato: «L'Italia none azionista di Alitalia» e «l'idea di un'Alitalia che rimanga da sola, scelta fatta in passato, è completamente cambiata: si cerca una forma di partnership a livello internazionale. L'accusa di protezionismo è frettolosa e le reazioni del mercato sono premature».


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