Rassegna stampa 2013
«Non cambierà una virgola dell’attuale linea editoriale»
ROMA - Un milione. A tanto ammonta la componente cash dell’offerta di Urbano Cairo per La7, accettata l’altra sera dal consiglio di Telecom Italia. Quattro consiglieri (Tarak Ben Ammar, Renato Pagliaro, Gaetano Miccichè, Elio Catania) al giro di tavolo fatto da Franco Bernabè per sondare il gradimento rispetto alla proposta di Clessidra, si sarebbero schierati a favore di quest’ultima. L’offerta del fondo guidato da Claudio Sposito, infatti, era sul 100% di TiMedia con relativa opa, ricomprendendo quindi anche Mtv, il canale di intrattenimento, controllato da La7 srl, non ricompreso nell’offerta di Cairo. Secondo i rappresentanti di Mediobanca e Intesa Sanpaolo, tenersi Mtv che è una fonte di perdite, assieme ai mux di Timb, rappresenta sempre un problema. Clessidra offriva 10 milioni cash, chiedeva a Telecom la dote per coprire le perdite (120 milioni), di trattenere 90 dipendenti e di accollarsi 160 milioni dei 260 di debiti del gruppo.
I MOTIVI DEL DISSENSO
Tutti gli altri consiglieri di Telecom, compreso Julio Linares (ad di Telefonica) e gli indipendenti (Luigi Zingales, Mario Sentinelli, Lucia Calvosa, assente Jean Paul Fitoussi) hanno preferito la proposta di Cairo Communication, sulla quale si era espresso subito il presidente esecutivo. Nel successivo cda di TiMedia, invece, Adriano De Maio e Sergio Ristuccia avrebbero votato contro la cessione: i due consiglieri erano convinti che con un’adeguata cura, la subholding televisiva si sarebbe ripresa. L’ultima offerta di Cairo, dunque, è migliorativa rispetto a quella originaria che prevedeva un prezzo cash simbolico di un euro. Inoltre l’editore otterrà dal gruppo delle tlc una dote di 88 milioni a copertura delle perdite, in una forma che sarà oggetto di definizione nelle due settimane di esclusiva concesse per perfezionare il contratto. E già ieri Lazard e i legali di Bonelli Erede Pappalardo, advisor di Cairo, hanno iniziato la negoziazione del contratto finale con i consulenti di Telecom (Banca Imi, Mediobanca e lo studio d’Urso Gatti Bianchi). La7 sarà ripulita dei poco meno di 50 milioni di debiti che resteranno in pancia al venditore assieme a circa 80 dipendenti, tra i quali anche alcuni giornalisti, ma non le prime firme come Enrico Mentana. Ieri in Borsa Cairo Communication ha chiuso in rialzo del 12,4% mentre TiMedia ha perso il 9%.
I PIANI DELL’EDITORE
«Non ho ancora parlato con nessuno» ha detto ieri Cairo, riferendosi alla possibile ricerca di alleati, tra i quali viene indicato anzitutto Diego Della Valle che, sabato scorso, ha inviato una manifestazione di interesse a Bernabè, non presa in considerazione dal cda. «Parlare oggi con chiunque - ha proseguito l’editore interpellato dal Messaggero - potrebbe essere sbagliato. Prima dobbiamo finalizzare la trattativa. Quando sarà perfezionato il passaggio delle azioni, il quadro sarà più chiaro». L’editore però non ha mancato di dettare le condizioni per un’alleanza: «Non sono contrario a combinazioni che, però, vedano la Cairo Communication in posizione centrale». Infine, in una nota l’acquirente spiega di avere come obiettivo un progetto editoriale puro che miri a preservare e valorizzare l'alto livello di qualità editoriale attuale de La7 ottenuto anche grazie alle sue professionalità.
Rosario Dimito