Rassegna stampa 2012
Miccichè: ora un fondo per le pmi
Costituire un fondo di liquidità che permetta alle piccole e medie imprese italiane di crescere e svilupparsi a livello internazionale e che vada ad affiancare l’Aim, la cui azione finora è risultata limitata per via della bassa liquidità di cui soffre il mercato di Piazza Affari dedicato proprio alle pmi. La proposta è stata lanciata ieri da Gaetano Miccichè, presidente di Banca Imi. «L’Aim, il mercato dedicato alle small cap con alto potenziale di crescita, in Italia accusa una bassa liquidità rispetto a mercati stranieri simili, trovando difficoltà nel favorire l’evoluzione delle aziende», ha detto ilnachiere a margine della Giornata del credito che si è svolta a Roma. Dunque, viste le difficoltà dell’Aim, «una soluzione aggiuntiva potrebbe essere un fondo di liquidità, partecipato da banche e investitori, che permetta alle aziende di svilupparsi a livello internazionale e dimensionale e che al tempo stesso garantisca un ritorno ai propri sottoscrittori».
La soluzione prospettata da Miccichè è in linea con la proposta avanzata da Milano Finanza a inizio Settembre per fare in modo che il risparmio gestito venga in qualche misura convogliato verso le pmi italiane per far crescere tali aziende e, con esse, l’intera economia nazionale, che, come noto, è in larga parte costituita proprio da imprese di piccola o piccolissima dimensione. In Orsi & Tori del numero di Milano Finanza del 10 Settembre scorso si invitava il governo a «fissare nell’ambito della legge di Stabilità un obbligo d’investimento (magari agevolato) di un 1-2% della massa in gestione nel capitale delle pmi», dal momento che l’Aim Italia anche per la mancanza di agevolazioni fiscali e di fondi specializzati, «ha difficoltà a trovare investitori». La proposta di Milano Finanza in queste settimane ha riscosso il consenso di numerosi gestori e banchieri e la stessa posizione espressa ieri da Miccichè segnala che il problema è ben chiaro ai protagonisti del mercato e che una soluzione è forse possibile. «L’Italia è un serbatoio straordinario di imprese di medie dimensioni che tutti, banche, istituzioni e gli stessi imprenditori, devono alimentare e aiutare a crescere», ha dichiarato sempre ieri il direttore generale di Intesa. «Insieme abbiamo il compito di ricercare un giusto equilibrio tra equity, debito tradizionale e strumenti di mercato. Per questo motivo Intesa Sanpaolo e Banca Imi assistono meticolosamente le imprese, affinché gli imprenditori trovino il coraggio di perseguire obbiettivi di crescita e di sviluppo. Private equity, bond e ipo sono alcune delle soluzioni che possono essere vincenti per compiere quel salto dimensionale o spalancare le porte all’internazionalizzazione a cui le nostre imprese non possono più rinunciare». (riproduzione riservata)