Gaetano Miccichè

Rassegna stampa 2011

Dinastia Miccichè

  - Centonove

MESSINA. Pensavano di fare una cosa in famiglia, per pochi intimi. Ma due settimane fa i locali di Villa Igiea, l'albergo liberty a Palermo che rischia di passare di mano per i debiti del gruppo Caltagirone, per i novant’anni di Gerlando Miccichè si è riempito di cinquecento invitati. Tutta la jet society palemmitana. Ma chi è Gerlando Miccichè, questo simpatico e arzillo "nonnino" appassionato di Juventus e bridge che ha richiamato al suo fianco personaggi tanto diversi tra loro, dalla Finanza, allo Sport, al giornalismo, alla politica? Uno che riesce a mettere a fianco Francesco Musotto e Diego Cammarata? A Messina, Gerlando Miccichè è ben conosciuto. Dal 1986 al 1991 ha presieduto infatti la Banca del Sud di Messina, prima che questa venisse assorbita nel patrimonio del defunto Banco di Sicilia, istituto di credito dove Gerlando Miccichè ha scalato tutti i gradini fino alla carica di vicedirettore generale. Ma a soffiare sulle novanta candeline erano soprattutto gli amici del quattro figli del patriarca Miccichè: tutti chiamati con una "G": Gaetano, ex braccio destro di Salvatore Mancuso alla Rodriquez di Messina e attuale direttore generale del banco San Paolo di Torino e presidente di Banca Imi; Gianfranco, sottosegretario alla Presidenza del consiglio, ex venditore di Publitalia che portò Forza Italia alla clamorosa vittoria del "61 a 0", fondatore di Forza del Sud; Guglielmo, vicepresidente del Palermo Calcio e Gabriele, titolare di una società di comunicazione. Una vita dai tratti avventurosi e misteriosi, quella di Gerlandino Miccichè, uomo riservato ai più come un altro silenzioso siciliano, originario di San Giuseppe Jato: Enrico Cuccia. Rimasto orfano a 17 anni, si prende cura, oltre che della madre Giannina, anche dei quattro fratelli, sotto l'occhio vigile delle due "amate zie" Silvia e Teresa. Responsabile per anni delle politiche del personale al Banco di Sicilia, Miccichè ha fatto della discrezione e del felpato rapporto con la politica il suo tratto distintivo. "Non ha preso dal padre" in questa direzione il vulcanico Gianfranco. Che nelle sue "esternazioni" non manca mai di alzare il tono da tribuno. Per anni Gerlando Miccichè ha curato le schede del personale del Banco di Sicilia, tempio della finanza e della politica dove le carriere erano segnate dall'alternarsi di presidenti alla Regione e sindaci, più o meno discussi a Palermo. A chi chiedeva a Gerlando, se avesse rimpianti a 90 anni, con un sorriso rispondeva: "Sì, non avere ascoltato più musica classica..."


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