Gaetano Miccichè

Rassegna stampa 2014

Rigore e profitti per Banca Imi

  - Mf

Profitti in crescita per Banca Imi, l'istituto d'investimento del gruppo Intesa Sanpaolo, che ha chiuso i nove mesi dell'anno con un risultato netto consolidato di 411 milioni (5,4% rispetto allo stesso periodo del 2013) e un margine di intermediazione di 1,066 miliardi (5,6%). Al margine hanno contribuito le aree capital market per 791 milioni, structured finance per 177 milioni e investment banking per 98 milioni.

Il risultato della gestione operativa, pari a 780,5 milioni (5,3%), ha portato il cost/income al 26,8%, in linea con il 26,6% del 30 settembre 2013. I risultati dei nove mesi confermano inoltre il rigoroso approccio ai presidi di rischio, con accantonamenti e rettifiche a 129 milioni (111 milioni al 30 settembre 2013). Sul fronte patrimoniale invece common equity e un total capital si sono attestati al 13,47%, livello superiore al minimo richiesto per l'anno 2014. Nell'area capital markets va segnalato il buon andamento dei certificates, indirizzati a indici azionari europei e a single stock italiane ed estere, mentre la raccolta obbligazionaria ha registrato nuovo interesse per le emissioni in valuta, quotate sui mercati telematici.

In ambito structured finance sono stati seguiti finanziamenti in area Emea, Asia Pacifico e Americhe, coprendo in particolare i settori energetici ed estrattivi. Nell'equity capital market Banca Imi è intervenuta nelle ipo di Anima, Fincantieri e Cerved e negli aumenti di capitale di Creval, Popolare di Sondrio e Banco Popolare. Nel debt capital market l'istituto è stato bookmmmer in 57 operazioni, tra cui due emissioni di Wind e le emissioni ibride di Accor, Enel, Edf, oltre al green bond di Hera. «I risultati», ha spiegato l'amministratore delegato Gaetano Miccichè, «sono, ancora una volta, più che soddisfacenti per chi vi lavora e remunerativi per tutto il gruppo: 411 milioni di risultato netto;, 1,006 miliardi di margine di intermediazione, 781 milioni di risultato della gestione operativa, una solidità patrimoniale riconfermata»

Claudia Cervini


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