Gaetano Miccichè

Rassegna stampa 2013

Banco e PopMilano tornano all’utile. Bonomi: niente lista per il cda

  - La Stampa

Milano – Ripiombata da alcuni giorni nel caos – con il consiglio di gestione dimissionario e l’assemblea già convocata per la revoca e la sostituzione di quello di sorveglianza – la Popolare di Milano ritrova l’utile: 134,4 milioni nei nove mesi dopo la perdita di 105,9 milioni di un anno fa. Ma registra un balzo 18% dei crediti deteriorati, a 4,99 miliardi con il principale indice patrimoniale, il Core Tier 1 che sprofonda al 7,25% per effetto del rimborso integrale dei Tremonti Bond. Il presidente uscente del cdg, Andrea Bonomi, ha specificato che l’aumento di capitale di farà “nel primo trimestre del prossimo anno”, e che il consiglio di gestione uscente “non presenterà” una lista. “Non posso rispondere per Investindustrial – ha aggiunto Bonomi – ma presumo che essendo un investitore istituzionale e assumendo che non si voglia prendere la briga di fare campagne di tipo popolare, si presenterà per i posti riservati per i fondi e quindi avrà uno o due rappresentanti in consiglio di sorveglianza”. Spetterà ad altri, insomma, dare il primo passo se vorranno contrastare Raffaele Mincione, che punta a candidare Lamberto Dini alla guida di Piazza Meda. Anche il Banco Popolare torna a fare utili. Ammontano a 165 milioni, rispetto alle perdite di 54 milioni un anno prima. I ricavi del “core banking business” crescono del 2,6%, con il margine di interesse a 1.267 milioni (+11,2% reso omogeneo) e le commissioni nette a 1.068 milioni (+5,6%). Il Core Tier 1 è pari al 10,3%, limando al rialzo il 10,1% di fine giugno. Sul fronte delle banche d’affari, Banca Imi chiude i nove mesi con i profitti netti in calo del 21,1% a 390,2 milioni, con il margine di intermediazione a quota un miliardo. Nel terzo trimestre, invece gli utili salgono del 28% a 119,7 milioni. Restando nel gruppo Intesa Sanpaolo balzano i profitti Fideuram: 248 milioni nei 9 mesi, in rialzo del 63,6%. Nel contempo Mediolanum cresce, nel risultato netto, del 3%, a 301,2 milioni. In campo industriale Brembo chiude i primi nove mesi con un utile di 63,4 milioni di euro, con un incremento del 29,4% rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso. L’utile del terzo trimestre è di 20,1 milioni di euro, +50,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Torna al profitto anche Salini-Impregilo con 136 milioni contro la perdita di 20 milioni di un anno fa. I ricavi crescono dell’1,2% a 1,7 miliardi, il portafoglio ordini arriva a 25,5 miliardi, su del 51%. Infine il lusso di Cucinelli, che cresce ancora a doppia cifra. I ricavi netti salgono del 14,3% a 251,7 milioni mentre, sempre nei primi nove mesi, gli utili balzano del 10,2% a 23,5 milioni.

F. Sp.


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