Gaetano Miccichè

Rassegna stampa 2008

Miccichè, un regista determinato che non ama i riflettori

  - Milano Finanza

Se tra un anno la nuova compagnia di bandiera italiana potrà sedere con pieno diritto nel consesso delle grandi compagnie internazionali, Silvio Berlusconi dovrà porgere uno speciale ringraziamento pubblico a Corrado Passera. È infatti grazie alla perseveranza del banchiere lombardo se oggi, sia pure con tutti distinguo che la politica e il sindacato sempre eccepiscono in questi casi, si può parlare concretamente di rifondazione della compagnia di bandiera. Ma Berlusconi dovrà ringraziare anche qualcun altro, un regista discreto e determinato che sotto la guida di Passera ha reso possibile questa nuova vittoria lampo del governo. Si tratta di Gaetano Miccichè, responsabile della divisione corporate di Intesa Sanpaolo. Il dossier Alitalia, soprattutto da quando è stato formalizzato l'incarico di advisor alla banca della Ca de' Sass, è stato affidato alle sue cure. Un incarico difficile, per le condizioni della compagnia e per il contesto in cui si sta tentando l'operazione di salvataggio, che il manager ha assunto con la stessa caparbia dedizione che ne ha segnato una carriera spesa tutta fra banca e grande impresa. In un ampio ritratto dedicato a Miccichè, ieri l'agenzia di stampa Adnkronos scriveva che proprio la sua esperienza, soprattutto quella accumulata sul terreno accidentato dei salvataggi aziendali, si sta rivelando uno dei punti di forza del team che sta guidando verso il traguardo ambizioso di una soluzione sostenibile del rebus Alitalia. Come Passera, anche Miccichè - fratello dell'assai più loquace Gianfranco, politico navigato e attuale sottosegretario alla presidenza del consiglio – non ama i riflettori.
Spesso schivo con la stampa, ha raccolto la sfida propostagli dal suo capo traducendola in un piano duro, sia sul fronte occupazionale che operativo, ma finalizzato all'unico obiettivo imprescindibile: il ritorno alla redditività di una compagnia da anni sull'orlo del fallimento. Questo, in un contesto che continua a deteriorarsi. Insieme al suo team, il manager ha dovuto confrontarsi con un ulteriore peggioramento dei conti dovuto al rincaro del prezzo del carburante ma anche alla costante emorragia di clienti. Se la competenza tecnica si è dimostrata indispensabile per districarsi nella ragnatela di debiti accumulati e costi insostenibili, un'altra dote che tutti riconoscono al manager, la capacità di mediare e persuadere i propri interlocutori, sta giocando un ruolo chiave nella messa a punto del pool di investitori che sosterrà l'operazione. Le stesse doti serviranno ora a Miccichè (rientrato da una brevissima vacanza in Grecia durante la quale non si è quasi mai staccato dal telefono) per aggiungere l'ultimo, decisivo tassello: un'alleanza internazionale. Educato alla regola aurea che quando si è venditori di qualcosa, due interlocutori sono meglio di uno (regola evidentemente ignota agli esponenti del governo Prodi), il vertice di Intesa si sta giocando la sua credibilità per portare a casa l'accordo migliore, che si tratti di Lufthansa o Air France. Miccichè è nato a Palermo nel 1950. Dal 2007 ricopre in Intesa Sanpaolo il ruolo di responsabile della divisione corporate & investment banking ed è amministratore delegato di Banca Imi. Si è laureato in giurisprudenza e ha ottenuto il master in business administration presso la Sda Bocconi. Ha inizialo la sua esperienza professionale nel 1971 come responsabile clientela corporate presso la Cassa centrale risparmio province siciliane. Nel 1989 è stato nominato direttore centrale finanza di Rodriquez, società leader nel settore della navigazione veloce. Dal 1992 al 1995 è stato prima direttore generale e successivamente liquidatore in Gerolimieh- Unione Manifatture, holding di partecipazioni in diversi settori industriali. Nel 1996 è diventato direttore generale di Santavaleria, holding di partecipazioni nei settori chimica e vetro. Dal 1997 al 2002 ha ricoperto la carica di direttore generale di Olcese. Dal giugno 2002 è nel gruppo Intesa dove ha assunto prima la responsabilità della direzione large corporate e structured finance e dal gennaio 2005 la responsabilità della divisione corporate.
 


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